venerdì 18 dicembre 2009

Where the Wild Things Are, di Spike Jonze

L'assenza del padre e i suoi frutti positivi, perlomeno in teoria.

martedì 15 dicembre 2009

lunedì 14 dicembre 2009

Away We Go, di Sam Mendes

Un film la cui protagonista si chiama Verona.

Inglorious Basterds, di Quentin Tarantino

Scandaloso, nel senso etimologico, poiché in grado di porci inaspettatamente di fronte alla nostra natura pulsionale-violenta attraverso l'inganno del sollievo di una vendetta fittizia.

In the Loop, di Armando Iannucci

Corale e dall'impianto asimmetrico, In the Loop è l'autobiografia nera e ridicolizzante di una nazione (la Gran Bretagna di Tony Blair) e della sua crisi politica.

Un prophète, di Jacques Audiard

Un film in difficile e appassionante equilibrio tra la critica della realtà carceraria e la metafora del sacrificio salvifico.

domenica 13 dicembre 2009

The Limits of Control, di Jim Jarmusch

L'apice, puramente stilistico, della struttura - o del vuoto di struttura - dei film di Jarmusch.

Les herbes folles, di Alain Resnais

Un'analisi dell'amore e del destino secondo uno schema inventivo e instabile che dà senso, più di ogni altro film contemporaneo, all'idea di messa in scena.

Kynodontas, di Yorgos Lanthimos

La crisi dell'amore paterno, fallico e castrante e il fallimento della fuga da esso.

Hadewijch, di Bruno Dumont

I migliori primi piani degli ultimi anni in un film (involontariamente?) anti-cristiano e anti-musulmano.

La prima linea, di Renato De Maria

Gente in loden che spara ad altra gente in loden.

Il nastro bianco, di Michael Haneke

Lo vedi, Haneke, che a mettere un po' da parte il tuo sadismo il tuo cinema ci avrebbe guadagnato?

Vincere, di Marco Bellocchio

Al di là di ogni considerazione storica, peraltro assente nel film, Vincere sostiene e dimostra la tesi che Mussolini, prima ancora che un dittatore, era uno stronzo.